MOVIES ::: proiezioni 12.11.2011
a partire dalle 18:00
City of Men (Cidade dos Homens) / Kátia LUND, Fernando MEIRELLES, 102′
City of God racconta la storia sulle origini dello spaccio nelle comunità collinari di Rio de Janeiro. Gli spacciatori qui sono il tema del film, sullo sfondo si vede la comunità che apprende ad affrontare questo nuovo ordine. City of Men potrebbe essere pensato come l’altro lato della storia. E la storia dei diversi aspetti del vivere in una di queste comunità, in questo caso il problema è la paternità o la rottura della cellula familiare, e il traffico di droga resta sullo sfondo.
Umshini Wam (Bring me my machine gun) / Harmony KORINE, 16′
Grandi sogni, grandi canne, grandi cerchioni e grossi calibri. È tempo di diventare gangsta, gangsta. Ninja e Yo-Landi sono veri amanti sulla sedia a rotelle e veri gangsta. Vivono nella periferia della civiltà, sparano a vuoto per divertimento, fumano canne massicce e dormono nel bosco. Non hanno alcuna gioielleria sbrilluccicante da mostrare per loro credibilità gangsta ma il mondo merita di sapere chi sono. Sono barboni, e le loro ruote stanno iniziando a mollare. Ninja è stanco della loro esistenza vagabonda ma Yo-Landi non gli permette di rinunciare. Ciò che ne deriva è un guaio per il più grande gangsta, il realista del reale, la vera merda gangsta.http://www.youtube.com/watch?v=eMVNjMF1Suo
Play Time / Jacques TATI, 119′
L’ossessione della società capitalista per i beni materiali, le superficiali relazioni sociali, e la natura fredda e poco pratica della tecnologia e del design: Playtime è un commento ironico e lucido sull’architettura della globalizzazione e dell’International Style. “Play Time è un film giustamente celebrato per i suoi set stupefacenti. Ogni scena è girata in un modello di una Parigi iper-moderna appositamente costruito, tutte superfici piane, pavimenti scintillanti e mobili scomodi. Gran parte è realizzato tramite una prospettiva forzata (gli edifici vicini sembrano più distanti e quindi più grandi) e con facciate fotografate posizionate di fronte ad altre strutture (e quindi che non offrono riflessi nei loro pannelli specchianti). Il cast delle comparse è riempito di sagome bidimensionali di foto di persone. Tutto questo artificio contribuisce alla sensazione di una città progettata per il potere estetico e inadatto per i suoi abitanti umani. Le persone sono ridotte agli atomi di una vasta rete di cubicoli, appartamenti in scatola, pareti di vetro, ascensori, marciapiedi e passerelle replicanti”. Dan North http://drnorth.wordpress.com/2008/11/12/jacques-tatis-playtime-modern-life-is-noisy/
MOVIES ::: screenings 12.11.2011
starting at h.19:00
City of Men (Cidade dos Homens) / Kátia LUND, Fernando MEIRELLES
City of God tells the story about the origins of organized drug dealing in the hillside communities in Rio de Janeiro. The drug dealers here are the theme of the movie, in the background we see the communities learning to deal with this new “order”. City of Men could be thought of as being the other side of his story. It is the story about the different aspects of living in one of these communities, in this case the issue being paternity or the breaking up of the family cell, and drug dealing lies in the background.
Umshini Wam (Bring me my machine gun) / Harmony KORINE
Big dreams, big blunts, big rims, and big guns. It’s time to get gangsta gangsta. Ninja and Yo Landi are wheelchair-bound lovers and real gangstas. They live in the outskirts of civilization, they shoot guns for fun, smoke massive joints and sleep in the woods. They don’t have any bling to show for their gangsta cred but the world deserves to know who they are. They’re tramps, and their wheels are starting to fall off.
Ninja become despondent over their vagabond existence but Yo Landi won’t let him give up. What ensues is straight up gangsta mayhem, the realist of the real, true gangsta shit.http://www.youtube.com/watch?v=eMVNjMF1Suo
Play time / Jacques TATI
The capitalist society’s obsession with material goods, superficial societial relations, and the cold, impractical nature of technology and design: Playtime is a humorous and lucid comment on global International Style architecture.
“Play Time is a film justly celebrated for its amazing sets. Every scene is shot in a specially constructed mock-up of a hyper-modern Paris, all flat surfaces, gleaming floors and comfortless furniture. Much of this is realised using forced perspective (to make nearby buildings seem further away and thus larger) and photographed façades standing in for the fronts of some structures (and thus offering no reflections in their mirrored panels. The cast of extras is filled out with 2D cut-outs of large photographs of people. All of this artifice contributes to the sense of a city designed for aesthetic power and ill-suited for its human inhabitants. People are reduced to little atoms in a vast network of cubicles, box-shaped apartments, glass walls, elevators, pavements and identikit walkways.” Dan North http://drnorth.wordpress.com/2008/11/12/jacques-tatis-playtime-modern-life-is-noisy/